Musart Festival propone una sinergia tra musica e luoghi
d’arte.
Durante le serate di festival, gli spettatori potranno visitare gratuitamente, dalle
ore 20 fino ad inizio spettacoli, alcuni dei luoghi d'arte più significativi
che si affacciano su piazza della Santissima Annunziata e piazza Brunelleschi
poco distante.
“Percorsi emozionali’ che si dipaneranno attraverso giardini, luoghi di
culto, palazzi monumentali: tra questi lo Spedale degli Innocenti, la Chiesa di
San Francesco Poverino, il Giardino del Museo Archeologico, l'Istituto Geografico Militare, la Basilica di
Santissima Annunziata, la Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze,
Mensa della Caritas Diocesana – San Francesco.
I luoghi d'arte aperti alle visite gratuite sono:
Un’opportunità
per scoprire le ricche collezioni documentarie di una delle più importanti
biblioteche italiane di ambito umanistico e visitare i suggestivi chiostri
dell’antico
monastero di Santa Maria
degli Angeli.
Il tema del "viaggio in terre remote" sarà al centro delle due mostre presentate in occasione
della partecipazione al MusArt Festival 2018: la
prima, Oltre confine: viaggi reali e immaginari di esploratori, scienziati,
religiosi e geografi tra '600 e '700,
curata dalla biblioteca e allestita nella sala d’accoglienza, trarrà dalle
raccolte di maggior pregio dell’Umanistica una selezione di volumi dedicati
all’illustrazione, reale e immaginaria, di mondi lontani; la seconda, Sguardi
dell’alto Egitto, presenterà nel Corridoio Brunelleschi e nel
Chiostrino di Levante una rassegna fotografica curata dal professore Giovanni
Canova dell’Università di Napoli “L’Orientale”, esito di un viaggio di ricerca
compiuto nel Sud dell’Egitto fra il 1978 e il 1982."
Terminato da pochi mesi un lotto di improcrastinabili interventi di consolidamento e restauro dell’immobile, la chiesa, tornata al suo antico splendore, ha ripreso alle ore 10 dei giorni festivi la regolare celebrazione della S. Messa in latino secondo il Rito Romano Antico e soltanto in questo breve arco temporale può essere ammirata.
La Caritas Diocesana è l'organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in tutte le sue articolazioni, in forme consone ai tempi ed ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.
L'Istituto Geografico Militare (IGM) ha il compito di fornire
supporto geotopocartografico alle Unità e ai Comandi dell'Esercito italiano e
svolge le funzioni di Ente cartografico dello Stato. Trae le sue origini
dall'Ufficio Tecnico del Corpo di Stato maggiore del Regio Esercito che nel
1861 aveva riunito in sé le tradizioni e le esperienze degli uffici
cartografici degli Stati preunitari. Trasferito da Torino a Firenze nel 1865,
nel 1882 ha assunto l'attuale denominazione.
E' collocato in suggestivi ambienti, già appartenuti al
Convento della SS. Annunziata, tra i quali spicca il monumentale salone del
1694, impreziosito da due affreschi raffiguranti episodi della vita dell'Ordine
dei frati Serviti.
Fondata dall’Ordine dei Padri Serviti nel 1250 fu ampliata nel
Trecento e assunse l’aspetto attuale nel corso dei tre secoli successivi,
ad opera di
Michelozzo e Leon Battista Alberti fino
all’ultimo restauro effettuato da
Giuseppe Poggi.
Luogo
di culto di grande importanza per i fiorentini che vi si recano
in particolare per l’Annunciazione (25 marzo) e la Natività di
Maria (8 settembre).
La
Chiesa è caratterizzata dallo
stile barocco: all’esterno il portale centrale,
arricchito da un mosaico di
Davide Ghirlandaio,
raffigurante l’Annunciazione e sopra l’arco centrale del portico, gli affreschi
di Jacopo Carucci (
Pontormo), pittore che fece del
rinnovamento degli schemi compositivi della tradizione, la sua principale
caratteristica.
Superato il portico, il
Chiostro dei Voti, a forma quadrilatera, circondato da
colonne corinzie a sorreggere gli archi. Sulle pareti, affreschi che
ripercorrono la storia della Madonna, tra cui la Visitazione del
Pontormo.
Nell’atrio altri affreschi di
Rosso Fiorentino e Andrea del
Sarto
, vero e proprio maestro dell’intera prima generazione dei manieristi.
Il soffitto è riccamente
decorato da
Volterrano. Accanto ad ogni finestra, un quadro
raffigurante un Miracolo della Madonna, dipinti da Cosimo Ulivelli, Giovanni
Fiammingo e Ferdinando Folchi. Preziosi e
bellissimi gli organi:
l’Organo in Cornu Epistulae, di Domenico di Lorenzo da Lucca; l’Organo in Cornu
Evangelii, opera di Matteo Nigetti, e di fronte l’organo gemello di Cosimo
Ravani da Lucca.
La Cappella della Santissima
Annunziata è racchiusa da quattro colonne di ordine corinzio costruite con
marmo di Carrara ed è caratterizzata da vari elementi: un ornamento con simboli
riguardanti i privilegi della Madonna; due angeli che sorreggono la corona,
opera degli scultori
Stefano Ricci e Vincenzo Scheggi;
due candelieri ai lati dell’altare, risalenti al 1820, e lampade appese dentro
e intorno all’edicola. Lungo le navate e la tribuna della chiesa, le cappelle
dedicate a numerosi Santi, ricche di affreschi ad opera di illustri pittori,
tra cui spicca la cerchia del
Perugino nella Cappella di
Sant’Andrea Apostolo.
Curiosità
- Sopra il secondo medaglione di destra una grata dorata, nota
come
finestra dei Principi, da cui la famiglia granducale assisteva alla
liturgia, provenendo dal
Palazzo della Crocetta, abitato, tra
gli altri, da Maria Maddalena de’ Medici, sorella di Cosimo II, nata deforme e
di salute cagionevole: per lei furono costruiti i quattro corridoi sopraelevati
che collegano il palazzo ad altri edifici, sia per evitarle sforzi fisici sia per
sottrarla agli sguardi curiosi dei passanti.
- Nella
chiesa è conservata una
reliquia tra le più venerate di Firenze: un
affresco dell’Annunciazione iniziato nel 1252 da un monaco e, si dice,
completato da un angelo. Molte coppie, dopo le nozze, offrono fiori alla
Vergine pregando per una vita matrimoniale lunga e felice.
In
una lettera datata 1892 di Luigi Adriano Milani al Ministro della Pubblica
Istruzione Pasquale Villari, appare chiaro come il Palazzo della Crocetta sia
stato scelto in funzione del giardino, che sembrava adatto ad ospitare in ali
costruite all’interno le sculture antiche disseminate nella Galleria degli
Uffizi e in vari palazzi fiorentini. Milani considera il giardino come
un’appendice del suo Museo Topografico e, per allestirlo, fa riferimento alla
propria esperienza di studioso e visitatore dei maggiori musei europei: il
metodo di “trapianto” dei monumenti era diffuso in quell’epoca e aveva esempi
illustri.
Il
giardino pensato dal Milani è un museo en plein air, che suscita anche
l’ammirazione di studiosi stranieri e forse prende spunto dalle Esposizioni
Universali che nel corso del secolo vengono allestite nelle capitali europee.
L’idea è quella di smontare alcune tombe etrusche e ricostruirle a Firenze in
modo da permettere al visitatore l’esperienza allora rara di venire a contatto
con il materiale direttamente nel contesto di pertinenza. Il criterio di scelta
è legato
alle condizioni di conservazione, per cui sono spostati solo quei monumenti per
i quali non è garantita una buona tutela sul posto.
Il
Milani si dedica ad allestire lo spazio del giardino soprattutto a partire dal
1900 e lo inaugura nel maggio 1903 invitando i Sovrani. All’indomani
dell’inaugurazione i commenti sono entusiasti, tutti salutano questa atmosfera
ambientale perfettamente ricostruita. Studiosi e appassionati italiani e
stranieri sono ammirati dall’opera di Milani che, nonostante alcuni azzardi, ha
l’indubbio merito di aver considerato l’importanza di immergere il visitatore
in una ricostruzione quanto più verosimile del contesto archeologico.
Era
una bussola girevole che permetteva di collocare i neonati abbandonati, senza essere visti
dall'interno. Facendo girare la ruota, il neonato
“entrava" e poteva essere accudito. Spesso
vi era una campanella per avvertire della presenza del neonato ed una feritoia
nel muro per le offerte a sostegno degli esposti.
A
volte venivano inseriti nella ruota, insieme al bambino, monili, documenti o altri
segni distintivi per un successivo riconoscimento.
La chiesa dell'Ospedale venne realizzata da Brunelleschi all'inizio de Quattrocento e fu intitolata a Santa Maria degli Innocenti. L'interno venne interamente rinnovato nel 1786 su progetto di Bernardo Fallani e decorato da Sante Pacini, che affrescò la volta con Mosè salvato dalle acque. L'attuale altare maggiore, proveniente dalla distrutta chiesa di San Pier Maggiore, fu realizzato nel Seicento in pietre dure ed è ornato da un'Annunciazione di Giovanni Antonio Sogliani. La chiesa conserva anche una tela seicentesca di Matteo Rosselli, raffigurante la Vergine in gloria fra i Santi Martino e Gallo. Questa tela fu eseguita a spese dello "spedalingo" Niccolò Pieri, il quale volle ricordare la riunione agli Innocenti degli ospedali di San Gallo e San Martino alla Scala.
Nella chiesa dell'Ospedale sono in corso opere di restauro pertanto è visionabile attualmente solo dall’esterno.
L'Istituzione, fondata nel 1419 come Ospedale degli Innocenti per ospitare e dare assistenza ai bambini abbandonati, opera da seicento anni a favore dell'infanzia.
L'antico ospedale venne costruito su progetto di Filippo Brunelleschi ed è considerato il primo esempio di architettura rinascimentale; oggi ospita due asili nido, una scuola materna, tre case famiglia destinate all'accoglienza di bambini e madri, l'Office of Research Innocenti dell'Unicef, il Centro nazionale di documentazione e analisi sull'infanzia e l'adolescenza.
Il complesso monumentale ospita anche il nuovo Museo degli Innocenti, articolato in tre percorsi tematici (storia, architettura, arte) che raccontano la storia dell'istituzione e la ricchezza del patrimonio culturale conservato dall'ente.
Il museo espone circa ottanta opere, tra cui i capolavori di artisti come Luca e Andrea della Robbia, Sandro Botticelli, Domenico Ghirlandaio, Piero di Cosimo. Offre inoltre alla città una caffetteria, un bookshop dedicato a bambini e ragazzi, ampi spazi per eventi temporanei e attività educative, riproponendo in chiave culturale la vocazione degli Innocenti all'accoglienza.
La grande loggia affacciata sulla città, il Verone, ovvero l'antico stenditoio dell'Istituto degli Innocenti dove, dalla fine del Quattrocento, veniva tesa ad asciugare la biancheria. Nell'Ottocento la loggia era usata come "Grande terrazza di soggiorno per balie, bambini lattanti e divezzati". Un restauro negli anni Sessanta del Novecento aveva portato alla distruzione dello scalone che collegava la terrazza con il piano sottostante, rendendo il verone non più accessibile. Dopo quarant'anni, nel giugno 2016, questo luogo è tornato fruibile ospitando il punto ristoro del Museo. Qui verranno allestite le cene abbinate al Gold Package.
Dedicato al granduca Ferdinando I. Opera tarda del Giambologna terminata dall'allievo Pietro Tacca nel 1608, a coronamento del sogno del Granduca di venire ricordato per le sue imprese al pari del padre Cosimo I.
Le due fontane in bronzo con figure marine, capolavoro della scultura manierista, furono realizzate nel 1629 da Pietro Tacca, cresciuto nella bottega del fiammingo Giambologna, per ornare inizialmente il monumento a Ferdinardo de Medici a Livorno e qui montate nel 1643. Autore anche della Fontana del Porcellino il Tacca fu il massimo esponente del Barocco in Toscana
16 marzo - 22 luglio 2018 Palazzo
Strozzi, Firenze
Grazie a una iniziativa promossa da Findomestic Banca, i
possessori del biglietto di uno dei concerti della terza edizione del MusArt
Festival, avranno diritto ad accedere alla mostra con un biglietto d’ingresso
ridotto ad € 9,50 (intero € 12,00).