Dal 14 luglio al 27 luglio 2021

MusArt Festival 2020/2021

MusArt Festival

Arte

Percorsi Emozionali

Musart Festival propone una sinergia tra musica e luoghi d’arte. Durante le serate di festival, gli spettatori potranno visitare gratuitamente, dalle ore 20 fino ad inizio spettacoli, alcuni dei luoghi d'arte più significativi che si affacciano su piazza della Santissima Annunziata e piazza Brunelleschi poco distante. “Percorsi emozionali’ che si dipaneranno attraverso giardini, luoghi di culto, palazzi monumentali: tra questi lo Spedale degli Innocenti, la Chiesa di San Francesco Poverino, il Giardino del Museo Archeologico, l'Istituto Geografico Militare, la Basilica di Santissima Annunziata, la Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze, Mensa della Caritas Diocesana – San Francesco.
I luoghi d'arte aperti alle visite gratuite sono:

1 - Biblioteca Umanistica dell'Università di Firenze

La Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze conta su un patrimonio bibliografico eccezionale: oltre 1.600.000 volumi, 8.200 riviste, 35.700 edizioni antiche - dagli incunaboli al 1830 - cui si aggiungono manoscritti, carte geografiche e materiale archivistico, concentrato principalmente nella sede centrale di piazza Brunelleschi. Numerosi e preziosi sono i fondi costituiti da biblioteche e archivi appartenuti a illustri personaggi dell’800 e del ‘900 (come Comparetti, Papini, Palazzeschi e Borgese).

La Biblioteca è un centro di servizi per gli studenti e ospita eventi e iniziative culturali di ambito nazionale e internazionale. Il Progetto di riqualificazione in fase di avvio renderà l’intero plesso uno spazio di studio e aggregazione nel cuore della città,

Santa Maria degli Angeli: da monastero a biblioteca universitaria

Fondato nel 1295 dai monaci benedettini camaldolesi, il monastero è in parte proprietà dell’Ateneo di Firenze e sede della Biblioteca Umanistica. Divenne alla fine del Trecento centro artistico di primo piano con il famoso scriptorium di cui facevano parte importanti miniatori come Lorenzo Monaco. All’inizio del Quattrocento, grazie all’impulso dato dal priore generale e celebre umanista Ambrogio Traversari, fu sede di uno dei principali cenacoli artistici e intellettuali fiorentini, con importanti committenze ad artisti come Ghiberti e Beato Angelico. Nel 1585 il monastero divenne abbazia e subì un radicale ampliamento ad opera di Bartolomeo Ammannati (autore del Chiostro di Ponente, non visitabile), Matteo Nigetti a cui viene attribuito il Chiostro di Levante, e Gherardo Silvani, che soprintendeva alla fabbrica del Chiostro grande, attuale accesso alla biblioteca universitaria. La splendida vicenda religiosa e artistica del monastero si concluse con le soppressione napoleoniche e la successiva vendita e alienazione demaniale.

2 - Chiesa di San Francesco Poverino

La Chiesa fu edificata nel 1599 per la Compagnia di San Filippo Benizi e i suoi locali furono occupati dalla confraternita di Santa Maria della Pietà e dal 1911 anche dalla Compagnia di San Francesco Poverino, il cui oratorio in Via San Zanobi era andato distrutto nel 1844. Negli ultimi anni si sono svolti lavori di consolidamento e restauro dell’immobile e la chiesa ha ripreso la regolare celebrazione della S. Messa in latino secondo il Rito Romano Antico alle ore 10 dei giorni festivi e soltanto in questo breve arco temporale può essere ammirata. Un crocifisso del Verrocchio è in deposito temporaneo presso il Bargello, mentre nell’oratorio si venera come miracoloso un crocifisso ligneo detto “lauretano” e “della buona morte”, di squisita fattura, della seconda metà del XIV secolo, che qualche studioso avvicina ad una croce dell’Orcagna ed altri pone in ambito pisano. 

3 - Mensa Caritas Diocesana San Francesco

La Caritas Diocesana è l’organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in tutte le sue articolazioni, in forme consone ai tempi ed ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.

4 - Istituto Geografico Militare

L’Istituto Geografico Militare (IGM) ha il compito di fornire supporto geotopocartografico alle Unità e ai Comandi dell’Esercito italiano e svolge le funzioni di Ente cartografico dello Stato. Trae le sue origini dall’Ufficio Tecnico del Corpo di Stato maggiore del Regio Esercito che nel 1861 aveva riunito in sè le tradizioni e le esperienze degli uffici cartografici degli Stati preunitari. Trasferito da Torino a Firenze nel 1865, nel 1882 ha assunto l’attuale denominazione.

E’ collocato in suggestivi ambienti, già appartenuti al Convento della SS. Annunziata, tra i quali spicca il monumentale salone del 1694, impreziosito da due affreschi raffiguranti episodi della vita dell’Ordine dei frati Serviti.

5 - Basilica della Santissima Annunziata

Fondata dall’Ordine dei Padri Serviti nel 1250 fu ampliata nel Trecento e assunse l’aspetto attuale nel corso dei tre secoli successivi, ad opera di Michelozzo e Leon Battista Alberti fino all’ultimo restauro effettuato da Giuseppe Poggi. Luogo di culto di grande importanza per i fiorentini che vi si recano in particolare per l’Annunciazione (25 marzo) e la Natività di Maria (8 settembre). La Chiesa è caratterizzata dallo stile barocco: all’esterno il portale centrale, arricchito da un mosaico di Davide Ghirlandaio, raffigurante l’Annunciazione e sopra l’arco centrale del portico, gli affreschi di Jacopo Carucci (Pontormo), pittore che fece del rinnovamento degli schemi compositivi della tradizione, la sua principale caratteristica. Superato il portico, il Chiostro dei Voti, a forma quadrilatera, circondato da colonne corinzie a sorreggere gli archi. Sulle pareti, affreschi che ripercorrono la storia della Madonna, tra cui la Visitazione del Pontormo. Nell’atrio, altri affreschi di Rosso Fiorentino e Andrea del Sarto, vero e proprio maestro dell’intera prima generazione dei manieristi. Il soffitto è riccamente decorato da Volterrano. Accanto ad ogni finestra, un quadro raffigurante un Miracolo della Madonna, dipinti da Cosimo Ulivelli, Giovanni Fiammingo e Ferdinando Folchi. Preziosi e bellissimi gli organi: l’Organo in Cornu Epistulae, di Domenico di Lorenzo da Lucca; l’Organo in Cornu Evangelii, opera di Matteo Nigetti, e di fronte l’organo gemello di Cosimo Ravani da Lucca. La Cappella della Santissima Annunziata è racchiusa da quattro colonne di ordine corinzio costruite con marmo di Carrara ed è caratterizzata da vari elementi: un ornamento con simboli riguardanti i privilegi della Madonna; due angeli che sorreggono la corona, opera degli scultori Stefano Ricci e Vincenzo Scheggi; due candelieri ai lati dell’altare, risalenti al 1820, e lampade appese dentro e intorno all’edicola. Lungo le navate e la tribuna della chiesa, le cappelle dedicate a numerosi Santi, ricche di affreschi ad opera di illustri pittori, tra cui spicca la cerchia del Perugino nella Cappella di Sant’Andrea Apostolo. Da segnalare che nella Basilica è conservata un’opera tra le più venerate di Firenze: un affresco dell’Annunciazione iniziato nel 1252 da un monaco e, si dice, completato da un angelo. Molte coppie, dopo le nozze, offrono fiori alla Vergine pregando per una vita matrimoniale lunga e felice.

6 - Giardino Museo Archeologico

In una lettera datata 1892 di Luigi Adriano Milani al Ministro della Pubblica Istruzione Pasquale Villari, appare chiaro come il Palazzo della Crocetta sia stato scelto in funzione del giardino, che sembrava adatto ad ospitare in ali costruite all’interno le sculture antiche disseminate nella Galleria degli Uffizi e in vari palazzi fiorentini. Milani considera il giardino come un’appendice del suo Museo Topografico e, per allestirlo, fa riferimento alla propria esperienza di studioso e visitatore dei maggiori musei europei: il metodo di “trapianto” dei monumenti era diffuso in quell’epoca e aveva esempi illustri. Il giardino pensato dal Milani è un museo en plein air, che suscita anche l’ammirazione di studiosi stranieri e forse prende spunto dalle Esposizioni Universali che nel corso del secolo vengono allestite nelle capitali europee. L’idea è quella di smontare alcune tombe etrusche e ricostruirle a Firenze in modo da permettere al visitatore l’esperienza allora rara di venire a contatto con il materiale direttamente nel contesto di pertinenza. Il criterio di scelta è legato alle condizioni di conservazione, per cui sono spostati solo quei monumenti per i quali non è garantita una buona tutela sul posto. Il Milani si dedica ad allestire lo spazio del giardino soprattutto a partire dal 1900 e lo inaugura nel maggio 1903 invitando i Sovrani. 

7 - Finestra Ferrata

Anticamente i bambini venivano lasciati in una pila, una sorta di acquasantiera in pietra, davanti alla quale si trovava una finestrella detta “ferrata”, che aveva una grata da cui passavano solo i neonati e che rimase in uso fino al 1875 quando venne aperto l’Ufficio di consegna che mise fine agli abbandoni anonimi. 

8 - Chiesa di Santa Maria degli Innocenti

La chiesa dell’Ospedale fu progettata da Filippo Brunelleschi e intitolata a Santa Maria degli Innocenti. L’interno venne rinnovato nel 1786 su progetto di Bernardo Fallani e decorato da Sante Pacini, che affrescò la volta con Mosè salvato dalle acque. La Chiesa è al momento in attesa del restauro e non visitabile

9 - Istituto degli Innocenti

Con 600 anni di storia l’Istituto degli Innocenti è la più antica istituzione pubblica italiana impegnata nella tutela e promozione dei diritti dei bambini. L’antico Ospedale, primo esempio di architettura rinascimentale, venne costruito nel 1419 su progetto del Brunelleschi. L’accoglienza è rimasta il fondamentale compito dell’Istituto che ospita servizi residenziali per bambini e madri in situazioni di fragilità. L’Istituto gestisce oggi tre nidi e un centro educativo 0-6, è punto di riferimento regionale e nazionale per la ricerca, il monitoraggio, la documentazione sulle tematiche legate a infanzia e adolescenza, ed è impegnato in attività di scambio e formazione in ambito europeo e internazionale. Nei suoi locali si trova l’Unicef Office of Research Innocenti con il quale collabora per le attività della Biblioteca Innocenti Library. Il Museo degli Innocenti conserva il patrimonio artistico e documentario dell’ente e comprende opere di Luca e Andrea della Robbia, Sandro Botticelli e Domenico Ghirlandaio. Nella Terrazza del Verone, antico stenditoio, si trova una caffetteria con vista sul Duomo di Firenze.

- I Cortili monumentali

Il Cortile degli Uomini ed il Cortile delle Donne sono il cuore del complesso monumentale degli Innocenti. Il progetto brunelleschiano dell’Ospedale prevedeva alle spalle del loggiato di facciata un unico grande ambiente a pianta quadrata, ma già nel 1439 il collaboratore Francesco della Luna realizzò il secondo cortile, nato attorno agli spazi destinati alla comunità femminile.

10 - Terrazza del Verone

Dal 1445, quando i bambini cominciarono ad essere accolti all’Ospedale degli Innocenti, il loro numero crebbe molto rapidamente: già nel 1465 si registravano duecento ingressi annuali e nel 1484 gli assistiti erano diventati più di mille. L’istituzione cominciò così a misurarsi con le esigenze legate all’attività assistenziale, che determinarono piccoli e grandi cambiamenti nella struttura del complesso monumentale. La “produzione” quotidiana di grandi quantità di panni da lavare portò, ad esempio, a edificare nel 1493, al di sopra dell’abituro dei fanciulli (attuale Salone Brunelleschi) una grande loggia da utilizzare come stenditoio. L’uso di questo spazio si protrasse fino al 1895, quando venne realizzato un nuovo asciugatoio a vapore sopra la galleria di facciata. L’antico stenditoio fu così utilizzato come terrazza di soggiorno per le balie, bambini lattanti e divezzati, come riporta la didascalia della fotografia scattata nel 1900 dalla Ditta Brogi. Per questa nuova funzione, vennero tamponate le aperture del lato nord e si aggiunsero delle tende dalla parte opposta per schermare il sole. Il restauro realizzato negli anni sessanta del Novecento eliminò lo scalone che collegava la terrazza con il sottostante abituro, rendendo il verone non più accessibile. Dopo quaranta anni di “invisibilità” questo meraviglioso luogo torna oggi ad essere fruibile: la terrazza quattrocentesca ospita attualmente una caffetteria, che offre un’inedita e sorprendente vista su Firenze e le colline che la circondano.

11 - Monumento equestre

La statua equestre di Ferdinando I de’ Medici è un’opera tarda del Giambologna, commissionata probabilmente dopo il successo avuto con la realizzazione del monumento celebrativo di Cosimo I, collocato in piazza della Signoria. Fu poi terminata nel 1608 dall’allievo Pietro Tacca che lo affiancò e che ne fu suo successore nella bottega di Borgo Pinti. A coronamento del sogno del Granduca di venire ricordato per le sue imprese al pari del padre Cosimo I, la statua fu sistemata nello stesso anno in occasione delle nozze del principe Cosimo con Maria Maddalena d’Austria. La collocazione del monumento ha evidente riferimento alla devozione del Granduca - e più in generale della famiglia de’ Medici - alla basilica della Santissima Annunziata ed assume nel contesto urbano il ruolo di centro della piazza e di fuoco dell’asse tra la piazza del Duomo e quella della Santissima Annunziata. 

12 - Fontane del Tacca

Le due fontane in bronzo con figure marine, capolavoro della scultura manierista, furono realizzate nel 1629 da Pietro Tacca, cresciuto nella bottega del fiammingo Giambologna, per ornare inizialmente il monumento a Ferdinando de Medici a Livorno e qui montate nel 1643. Autore anche della Fontana del Porcellino, il Tacca fu il massimo esponente del Barocco in Toscana.