Il Cinema sotto le Stelle al Teatro Romano di Fiesole
a cura della Fondazione Stensen
inizio proiezioni ore 21.15 - ingresso euro 4,00 - sabato 7 agosto € 12,00 - Acquista
Un assaggio di grande cinema, su grande schermo, tra le pietre millenarie del Teatro Romano.
Specialità Italiane come Fellini, Martone, Moretti e una degustazione di film hollywoodiani in versione originale (e sottotitoli), scelti per aver fatto parlare di sè, per la capacità di intrattenere, per la forza immaginifica. Un dessert con tre deliziosi documentari e i guilty pleasure di Wong Kar-Wai e di Jeunet, entrambi appena restaurati.
Buon divertimento e buona visione!
Sabato 7 agosto
Nanni Moretti legge I Diari di Caro Diario
Le riflessioni diventate cult, quei pensieri che raccontano la vita con una manciata di parole, prima che nei suoi film sono tutti stati scritti nei suoi diari. Testi che Moretti compila gelosamente da decenni e che leggerà dal vivo, proprio tratti dal periodo in cui il suo film fu pensato, girato e vinse il Festival di Cannes - uno spaccato del mondo di Nanni, una riflessione sul cinema e sull'Italia di quegli anni.
a seguire
Caro Diario di Nanni Moretti (Ita 1993, 100’) - versione restaurata alla presenza del regista
Tornato al cinema a metà ottobre, poco prima della seconda chiusura forzata delle sale a causa della pandemia da Covid-19, in versione restaurata in 4K da Studio Canal e dalla Cineteca di Bologna, Caro Diario è uno dei titoli più amati del Nanni nazionale. Premiato per la miglior regia nel 1994 al Festival di Cannes, dove Moretti è di casa ed è in procinto di tornare (unico italiano in Concorso) col suo attesissimo nuovo lavoro, Tre Piani, il film è diviso in tre episodi, autonomi e indipendenti. Il suo girovagare in vespa per le strade deserte di una Roma d’agosto è entrato da tempo nell’immaginario collettivo. Tre David di Donatello per regia, film e colonna sonora.
Domenica 8 agosto
Honeyland di Tamara Kotevska, Ljubomir Stefanov (Mac 2019, 87’) v.o. sott. Ita
I due documentaristi seguono il faticoso lavoro giornaliero di Hatidze Muratova, una donna di mezza età tra gli ultimi abitanti di un piccolo villaggio rurale macedone. Dedita all’antica arte dell’apicoltura tradizionale, la donna vive da sola, senza elettricità e acqua corrente, assieme alla madre anziana. La sua routine quotidiana viene stravolta dall’arrivo di una chiassosa famiglia di apicoltori nomadi che iniziano a insediare il suo territorio.
Lunedì 9 agosto
Capri Revolution di Mario Martone (Ita 2018, 122')
Capri, 1914, a un passo dalla Prima guerra mondiale. Una comune di giovani provenienti dal Nord Europa ha eletto l’isola a luogo ideale per la ricerca di nuove forme espressive basate sul rapporto con la natura selvaggia. Il film racconta l’incontro tra Lucia, una giovane del luogo, i membri della comune e il medico di Capri. Un’isola che agli inizi del ‘900 ha attratto persone da tutto il mondo, compresi gli esuli russi che da lì si preparavano alla rivoluzione.
Martedì 10 agosto
Un giorno di pioggia a New York (A Rainy Day in New York) di Woody Allen (Usa 2019, 92’) v.o. sott. Ita
“La vita reale è per chi non sa fare di meglio”. Un film ricco di poesia e romanticismo ambientato in una New York piovosa e malinconica, con una coppia di giovani fidanzati, interpretati da Elle Fanning e Timothée Chalamet, divenuti ormai due star di prima grandezza, alle prese con contrattempi e incontri fortuiti che guasteranno il loro weekend romantico.
Mercoledì 11 agosto
In the mood for Love di Wong Kar Wai (Hong Kong 2000, 98’) v.o. sott. ita
Dopo l’anteprima online all’ultima edizione del Torino Film Festival, il capolavoro di Wong Kar-Wai torna in sala a distanza di ventuno anni dalla prima uscita nella magnifica e sfolgorante versione restaurata in 4K da L’Immagine Ritrovata di Bologna e dalla Criterion di New York. Nel loro amore, dolente e impossibile, Maggie Cheung e Tony Leung Chiu Wai non sono mai stati così belli e affascinanti.
Giovedì 12 agosto
Il favoloso mondo di Amelie di Jean-Pierre Jeunet (Fra 2001, 120’)
Divenuta da subito un’opera di culto, Amelie torna al cinema in versione restaurata. Super campione d’incassi in patria (e non solo), il film di Jeunet racconta la vita della giovane, innocente e volitiva Amelie (Audrey Tautou), che un giorno decide di mettersi al servizio degli altri, aiutando tutte le persone che incontra sul suo cammino. Fino a quando s’imbatte in Nino, interpretato dall’attore e regista Mathieu Kassovitz.
Venerdì 13 agosto
La La Land di Damien Chazelle (Usa, 2016, 128’) v.o. sott. Ita
L'intensa e burrascosa storia d'amore, quasi...da Oscar, tra un'attrice e un musicista che si sono appena trasferiti a Los Angeles, città celebre per distruggere le speranze e infrangere i cuori. Quando il successo cresce per entrambi, i due si trovano di fronte a decisioni che incrinano l'equilibrio della loro relazione… Un musical contemporaneo romantico e accattivante dall'acclamatissimo regista di Whiplash.
Sabato 14 agosto
Otto e mezzo di Federico Fellini (138’) - v.ita. sott. Ing
Oscar per il miglior film straniero nel 1963 e per i migliori costumi, Nastro d’argento per regia, soggetto, sceneggiatura, musica, fotografia e attrice non protagonista (Sandra Milo). Uno dei capolavori di Federico Fellini, che a chi gli chiedeva di cosa parlasse la trama rispondeva che era la storia di un film che non aveva fatto, con Marcello Mastroianni chiamato a vestire i panni del grande cineasta nato a Rimini nel 1920. Un film fatto di ricordi, sogni, paure e smarrimenti.
Domenica 15 agosto
Pina di Wim Wenders (Ger 2011, 100’) v.o. sott. Ita
Un progetto che vede coinvolti Wim Wenders, la coreografa Pina Bausch e lo stereografo Alain Derobe. Una versione 3D di alcune celebri performance della grande coreografa e ballerina tedesca che a partire dal 1973 ha rivoluzionato il mondo della danza e del balletto con coreografie leggendarie, suggestive e impressionanti riproposte nel bel documentario diretto da Wenders.
Lunedì 16 agosto
Tre manifesti a Ebbing Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri) di Martin McDonagh (Usa 2017, 115’) v.o. sott. Ita
Quest’anno Frances McDormand ha vinto il suo terzo Oscar come miglior attrice protagonista per Nomadland. Era già accaduto con Fargo e con Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh, già autore una decina d’anni prima di quel piccolo cult movie che risponde al nome di In Bruges. Tre manifesti sembra quasi un film dei fratelli Coen, non solo per la presenza della McDormand ma anche per l’ambientazione, le situazioni proposte e le battute inserite in uno script di ferro che non lascia nulla al caso.
Martedì 17 agosto
Nomadland di Chloe Zhao (Usa 2020, 107') v.o. sott. Ita
Il film più premiato dell’anno, a partire dal Leone d’oro vinto a Venezia fino ad arrivare alla consacrazione alla notte degli Oscar, dove si è aggiudicato tre statuette per miglior film, regia (con la Zhao che diventa la seconda regista donna premiata in questa categoria dopo Kathryn Bigelow) e attrice protagonista. Dopo aver perso il marito e il lavoro Fern, un’intensa e bravissima Frances McDormand, lascia la città industriale di Empire per darsi a una vita da nomade moderna a bordo del suo furgone.
Mercoledì 18 agosto
Cena con delitto (Knives out) di Rian Johnson (Usa 2019, 130’) v.o. sott. Ita
Quando il celebre romanziere di libri gialli Harlan Thrombey viene trovato senza vita nella sua camera, poco dopo i festeggiamenti per i suoi 85 anni, il detective privato Benoit Blanc viene misteriosamente ingaggiato per investigare su cosa sia accaduto realmente. Blanc si trova davanti a un compito non facile a causa della fitta rete di bugie, segreti e inganni architettata dalla famiglia allargata e disfunzionale dell’autore. Un giallo serrato e brillante diretto da Rian Johnson, reduce dalle fatiche di Star Wars: Gli Ultimi Jedi, e impreziosito da un cast all stars dove tutti i componenti sembrano essersi divertiti come non mai nel girarlo.
Giovedì 19 agosto
Vertigo - La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock (Usa 1958, 128’) v.o. sott. ita
Uno dei capolavori di Sir Alfred Hitchcock, considerato come uno dei film più belli della storia del cinema, il migliore in assoluto per la rivista Sight and Sound che nel 2012 lo mise in vetta al posto di Quarto Potere di Orson Welles. Un’opera profondamente hitchcockiana, incentrata su un’ossessione d’amore che si trasforma in patologia psichiatrica, interpretata in modo magistrale da Kim Novak e James Stewart, uno degli interpreti preferiti del regista inglese.
Venerdì 20 agosto
Yesterday di Danny Boyle (Gb 2019, 116’) v.o. sott. Ita
Jack Malik è un cantautore che non riesce ad emergere, seppure sostenuto e incoraggiato dalla sua manager e amica d’infanzia Ellie Appleton. In seguito a un blackout globale il mondo intero si risveglia senza il ricordo dei Beatles. Jack scopre di essere l’unico a ricordarsi delle loro canzoni e decide quindi di trarne vantaggio per sfondare nel mondo della musica. Ben presto però la situazione gli sfugge di mano. Una commedia musical-romantica, scritta con acume e intelligenza, scatenata e irresistibile diretta da Danny Trainspotting Boyle.
Sabato 21 agosto
Il giovane favoloso di Mario Martone (Ita 2014, 145’)
Presentato in Concorso a Venezia 71, il film è incentrato sulla vita del poeta Giacomo Leopardi, interpretato da un bravissimo Elio Germano, premiato col David di Donatello. Un ritratto inquieto, ironico e dirompente di uno dei più grandi poeti di casa nostra che Mario Martone, regista e sceneggiatore, inquadra e restituisce come un uomo pieno di passioni e furore, rabbia e dolcezza, in bilico tra slanci di grande vitalità e momenti di profonda desolazione e malinconia.
Domenica 22 agosto
Fellinopolis di Silvia Giulietti (Ita 2020, 79’) - v.ita. sott. ingalla presenza della regista
Tra il 1976 e il 1986 il regista Ferruccio Castronuovo è stato l’unico ad avere il permesso di fare riprese sui set di Casanova, La città delle donne, E la nave va e Ginger e Fred. Questi inediti e preziosi materiali d’archivio sono alla base del documentario realizzato da Silvia Giulietti che rievoca l’allegra, giocosa e caotica comunità al lavoro nel leggendario Teatro 5 di Cinecittà. Un omaggio, dal sapore nostalgico, al grande Federico Fellini e a una stagione lontana e irripetibile del nostro cinema, dove la componente artigianale era ancora preponderante.