Viola e Firenze. Due parole che, per ovvi motivi, stanno sempre bene insieme.
Era dunque inevitabile che il live dei Deep Purple di Ian Gallan sarebbe stato uno strepitoso successo, e così è stato.
Il popolo che ha invaso il Nelson Mandela Forum si è trovato semplicemente davanti alla storia del rock. E di fronte alla storia del rock si può solo rimanere in estasi.
Questi vecchietti (alla faccia dei vecchietti!) sono ancora una delle band più straordinarie e trascinanti che può capitare di vedere dal vivo e il pienone del Mandela Forum lo testimonia: oltre cinquemila persone che urlavano, cantavano, semplicemente si lasciavano andare guidati dalla voce magistrale di Gillan e dall'infuocata chitarra di Steve Morse.
Pezzi come "Vincent Price" o "Highway star" esaltano sia la band che il pubblico e gli assoli di batteria (al buio, con bacchette luminose, magico) di Ian Paice e di tastiera di un incredibile Don Airey lasciano nelle orecchie l'idea di aver assistito a qualcosa di unico, assoluto, qualcosa che, semplicemente, è Storia, con la S maiuscola.
Questi signori hanno ancora tanto da insegnare e da dare al rock mondiale: quando sotto il tuo palco si radunano quattro generazioni diverse, tutte accomunate semplicemente dalla passione per il rock e dalla voglia di sentire quell'incredibile riff, che tutti almeno una volta nella vita hanno fischiettato significa che, per talento, fortuna e la combinazione di un sacco di straordinari fattori, hai creato la magia.
Lunga vita ai Deep Purple!
@Alessio Gallorini