Ne ha fatta di strada Jack Savoretti da quella prima data italiana al Las Palmas (proprio a Firenze) datata 2013, ne ha fatta ancora di più nel mondo della musica e queste "Acoustic Nights" sono un po' la summa della sua carriera fino ad oggi, il suo percorso artistico e personale, da quando "faceva felafel" nella periferia inglese e strimpellava qualcosa (come confessa lui stesso dal palco) ad oggi.
Jack non è più solo il giovanotto dalla faccia carina e dalla voce d'altri tempi, è un cantautore fatto e finito, capace di arrivare al cuore parlando di sè e delle sue esperienze personali.
Coadiuvato da una band che, più che una band, sembra una famiglia, a cui si sono aggiunti via via membri nel corso degli anni, Jack si racconta di fronte a quello che per lui è ormai il pubblico di casa, che lo ha letteralmente adottato, in un italiano praticamente perfetto: e così lo vediamo ragazzino andarsene di casa per inseguire il sogno della musica in locali "squallidi, squallidi, squallidi" (come ripete lui stesso) e avere, magari, anche la tentazione di mollare, di fronte alle mille difficoltà che la vita ti pone davanti.
Ma è la stessa vita che poi ti regala incontri straordinari, come quelli con ciascun membro della band che Jack presenta sul palco, amici di vecchia data che hanno condiviso con lui un pezzo di strada più o meno lungo, accomunati dalla stessa passione e dalla stessa idea di musica.
Jack mostra un talento cristallino, una capacità di sapersi esprimere in modo universale e poi c'è questa voce che sembra provenire da un altro corpo, da un'altra epoca, una voce graffiata che rivela malinconia, sofferenza, una di quelle voci anni '60 da cui non si può che restare incantati.
E così, una dopo l'altra, scorrono le canzoni di Jack, da quelle più malinconiche ("Apologies", "Home") fino a quelle più rock ("Jackie Blue", "Harder than easy"), in una sequela di emozioni che poi fanno parte di tutti noi (chi non ha avuto un amore non corrisposto o non è capitato nel momento sbagliato nella vita di una persona?).
Le chicche della serata sono un paio di cover che Jack fa sue con una naturalezza impressionante: "Always on my mind" di Willie Nelson, che tra le labbra di Jack raggiunge inaspettate vette nostalgiche e una "Vedrai vedrai" finale assolutamente da brividi, che non può lasciare indifferenti.
Il live si chiude poi con una bella sorpresa del fan club italiano di Jack, che gli regala una torta gigante per festeggiare questo importante traguardo del live teatrale in un luogo prestigioso come il Teatro Verdi: nella standing ovation generale un Savoretti emozionatissimo ha ringraziato tutti per la splendida sorpresa, consapevole che l'Italia è ormai casa sua, parte del suo cuore.
E che cuore.
@Alessio Gallorini