Lorenzo negli Stadi 2015

Stadio Comunale Artemio Franchi

Jovanotti agli studenti: Con il giusto atteggiamento si può cambiare il mondo

Immaginatevi un cantautore, uno di quelli che fa impazzire gli stadi, uno di quelli con cui avete sempre sognato di poter scambiare quattro chiacchiere per farvi raccontare la sua visione del mondo e della vita, o anche semplicemente il significato di una canzone.

Immaginatevi che un giorno quel cantautore, il signor Lorenzo Cherubini, tenga un incontro nella vostra università, in quell'aula che conoscete così bene e in cui magari avete dato esami su esami.

Fatto?

Bene, avrete un'idea di cosa hanno vissuto stamattina i ragazzi dell'università di Firenze quando, poco dopo mezzogiorno, Jovanotti è apparso nell'aula magna del polo di scienze sociali a Novoli e ha conversato per poco più di un'ora prima con il professor Simoncini, titolare della cattedra di Istituzioni di Diritto Pubblico e, successivamente, proprio con quegli studenti tanto ansiosi di potergli rivolgere alcune questioni.

"Io non ho fatto l'università - esordisce Lorenzo - sono felice di essere qui, mi ero iscritto a Discipline dello Spettacolo alla Sapienza a Roma ma poi la carriera mi ha portato altrove." Poi regala subito la sua opinione sull'Italia di oggi, appena trascorso il sessantanovesimo compleanno della Repubblica: "L'Italia mi sembra ringiovanita, per certi versi: se penso al 2 giugno di quando ero bambino, quando mio padre mi portava alla parata mi sembrava molto più antico di quanto mi sembra oggi. Il Paese di oggi ribolle, è dinamico, a me queste paiono caratteristiche tipiche della giovinezza. Ogni anno si festeggia il fatto di avere un futuro, anche se incerto, non si è monolitici e statici. Il futuro dell'Italia  è ancora tutto da scrivere".

"Io non credo che il concetto di Repubblica, di Italia, sia in contraddizione col fatto di far parte di qualcosa di più grande come l'Europa - prosegue Lorenzo - Oggi bisogna essere capaci di avere un'identità multipla: essere sia locali che connessi col mondo, girare per le strade ma saper utilizzare la rete. Nessuno oggi ha più un'identità unica, ognuno ha in sè tante cose. Il mondo di oggi è complesso e bisogna viverlo avendo fiducia nella propria identità multipla. Negli ultimi anni ho girato il mondo e questo ha rafforzato la mia identità di italiano, non l'ha demolita o indebolita."

"Il fatto di essere globalizzati non significa essere standardizzati - puntualizza Jovanotti, incalzato dal professor Simoncini - Chi comanda non vi dice certe cose perchè vuole il vostro consenso, io che invece non ho questo tipo di interesse, ma potrei essere un vostro fratello maggiore o vostro padre, vi dico che questo mondo di oggi offre tante opportunità che dovete andarvi a prendere, perchè non succede più come una volta che le opportunità vengono a bussarvi alla porta. Si può fare tutto nella vita, con un po' di visionarietà, anticonformismo e curiosità.

Le cose si cambiano con il giusto atteggiamento.

Queste son le cose che dico anche a mia figlia ogni mattina e le ripeto anche a voi....lei non ne può più! (ride, ndr)"

Come fa Jovanotti ad essere sempre così positivo e a trasmetterlo nei suoi pezzi e ad avere sempre questa incredibile voglia di fare?

"Non lo so. Fortuna. Le cose nella mia vita si sono messe in un certo modo. La scuola è stata importante, ho incontrato tanti professori splendidi da cui ho appreso tante cose. Poi forse anche il fatto di essere il terzo figlio in famiglia mi ha aiutato a vedere tutto come qualcosa di magico e a lottare per ciò che volevo. Lottavo con i miei fratelli più grandi ma vedevo anche le cose che facevano come qualcosa di magico, li osservavo e questo mi ha fatto credere che anche io potessi fare qualcosa di magico, qualcosa in cui credevo e che mi piaceva. Nella vita dovete lottare per fare ciò che vi piace con tutte le forze anche nel mondo complesso di oggi. La complessità del mondo di oggi è una forza, non qualcosa di brutto."

Jovanotti e il mondo di oggi: qual è il suo rapporto con l'economia, con i potenti e ciò che accade oggi dal punto di vista della povertà nel mondo? E' ancora valido il suo "cancella il debito" datato 2000?

"No oggi è tutto diverso, lì mi riferivo ai Paesi africani, la situazione è imparagonabile a quella della Grecia di oggi. I governi oggi sono i primi ad essere in difficoltà, la politica ci ha disaffezionato e forse non serve più. L'anno scorso mi sono trovato ad un summit organizzato da una multinazionale della comunicazione su internet, con i personaggi più influenti e disparati del mondo, ma non c'era nessun politico: la politica amministra le scelte, ma le decisioni non le prendono più i politici, perchè non sono più capaci di avere una visione d'insieme. Non fanno più progetti ma cercano solo di accontentare l'elettorato. Questa non è buona politica. Anche l'Italia può ritrovare il suo spazio nel mondo, ma siete voi di questa nuova generazione che dovete resituirglielo, non aspettare le decisioni dei politici. Dovete capire chi siete e proiettarvi nel complesso mondo di oggi."

A questo punto sono gli studenti a interrogare Jovanotti, chiedendogli prima come si fa a far diventare la propria passione un lavoro retribuito, domanda a cui Lorenzo risponde con grande semplicità: "Quando ero bambino io si diceva "studia questo che così trovi lavoro". Oggi non è più così, oggi vi dico fate ciò che vi piace, impegnatevici e cercate di sfruttare ogni opportunità. Magari non diventerete ricchi o potenti, ma se farete qualcosa che vi piace starete bene. Io ho avuto la fortuna di scoprire la musica da ragazzo, ma questo non capita a tutti. Cercate comunque di scoprire e seguire le vostre passioni, a prescindere da cosa ne otterrete."

Uno studente di scienze della formazione primaria torna sull'importanza che ha avuto la scuola per Lorenzo: "Ognuno dei miei professori mi ha lasciato qualcosa - ribadisce lui - ognuno ci metteva un tocco personale. E' la motivazione personale del singolo individuo che rompe uno schema e ti dà qualcosa per smuoverti. Ad esempio mi ricordo del professor Bruschi, che non era nemmeno un insegnante della mia classe, che un giorno venne in aula e propose un corso di teatro futurista; io non sapevo nemmeno cosa fossero nè il teatro nè il futurismo ma queste due parole insieme mi affascinavano, così mi iscrissi. E poi quel corso mi è servito e mi ha aperto un mondo. E' stata la sua iniziativa fuori dagli schemi a venirmi in aiuto."

Una studentessa chiede se la musica a scuola sia importante. "Per la mia esperienza io la vieterei, è stata terribile. Sarebbe importante insegnare l'ascolto della musica, la sua storia, non la differenza tra una nota croma e una biscroma. La didattica andrebbe trasformata parecchio".

"In generale oltre alla scuola è la vita che ti insegna molto - afferma Lorenzo - E' l'atteggiamento che cambia il mondo: se tu vuoi lamentarti il mondo te ne darà sempre occasione, ma se vuoi vedere le cose positive capirai che ce ne sono. Bisogna credere negli altri, nella bellezza, bisogna mettersi nei panni degli altri, fondersi col mondo e viverlo al meglio. E' quella la vera forza".

Poi Lorenzo trova anche il modo di parlare delle proprie esperienze che gli hanno insegnato qualcosa rispondendo alla domanda di una ragazza sulla possibilità di lavorare in ambito culturale: lavorare nella cultura non è facile ma in Italia ci si valorizza poco. "Bisogna essere un po' più spocchiosi e difendere il nostro patrimonio come fanno i francesi...la cultura serve, e lavorarci fa fare comunque esperienza anche se spesso lo si fa gratis, come ho visto fare a tanti ragazzi in dei festival americani a cui ho partecipato...e come facevo anche io alla sagra della ranocchia quando ero giovane. Mi ha comunque dato qualcosa, non mi importava se non mi pagavano."

Chiusura con una battuta finale, dopo che una ragazza chiede a Lorenzo cosa fare per la scuola a livello pratico.

"Io sono un cantante, la tragedia, ciò che fa capire che le cose non funzionano, è proprio questa: lo stai chiedendo a me e non a un politico!" dice ridendo.

E allora, proprio perchè Lorenzo è un cantante, e che cantante, l'appuntamento è il 4 e 5 luglio all'Artemio Franchi, per un concerto che si preannuncia come assolutamente spettacolare, in cui questi concetti espressi da Jovanotti si tradurranno nelle sue meravigliose canzoni.

@Alessio Gallorini

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